SBIANCAMENTO CORALLI – I cambiamenti climatici stanno influenzando il nostro Pianeta sotto più punti di vista. A farne le spese e a sentirne maggiormente il peso al momento è la biodiversità e tutte le specie che abitano questa Terra. Tra questi ci sono i coralli. Nella Grande Barriera Corallina, al largo dell’oceano australiano sono sempre più i coralli soggetti al fenomeno dello sbiancamento.
Lo sbiancamento dei coralli
Uno studio condotto dal team di Terry Hughes, professore all’ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies della James Cook University, ha evidenziato il verificarsi del terzo caso di sbiancamento della Grande Barriera Corallina. I primi due sono stati registrati nel 2016 e nel 2017 e hanno interessato principalmente i coralli vicino alla costa. Quello che preoccupa maggiormente i ricercatori di oggi è che dell’85% dei coralli coinvolti, i più colpiti sono quelli a nord, cioè i più lontani dalla vita e dalle attività dell’uomo.
Lo sbiancamento dei coralli non è infatti dovuto solo alle conseguenze dei metodi di pesca, ma soprattutto dall’innalzamento delle temperature degli oceani e della loro acidità. Questi fattori fanno sì che i coralli, per difendersi, rilasciano le zooxanthellae, alghe unicellulari che vivono in simbiosi con loro. Queste alghe sono le responsabili del 90% della fornitura di energia necessaria ai coralli per vivere e sono anche il motivo dei loro colori vivaci.
Perché e come salvare i coralli
I coralli permettono di salvaguardare la biodiversità marina e costituiscono una barriera naturale contro i principali fenomeni atmosferici che possono colpire le coste. Senza coralli le popolazioni costiere sarebbero sempre più soggette a fenomeni come tsunami ed erosione. Per non parlare delle attività economiche che vi sono legate.
Per salvare la Grande Barriera Corallina stanno provando la tecnica del “cloud brightening”. Si tratta di nebulizzare in aria migliaia di miliardi di nano cristalli di sali marini da una chiatta. Le particelle lanciate in aria si mescolano con le nuvole basse e permettono loro di riflettere più luce solare del normale. Così facendo si costruisce una specie di schermatura dai raggi solari verso l’acqua e quindi verso i coralli e le specie marine sottostanti.
Le soluzioni allo sbiancamento dei coralli
Con la Grande Barriera Corallina ne stanno provando una dal nome “cloud brightening”. Si tratta di nebulizzare in aria migliaia di miliardi di nano cristalli di sali marini da una chiatta. Le particelle lanciate in aria si mescolano con le nuvole basse e permettono loro di riflettere più luce solare del normale. Così facendo si costruisce una specie di schermatura dai raggi solari verso l’acqua e quindi verso i coralli e le specie marine sottostanti.
Questa è solo una delle 43 opzioni ipotizzate per salvare i coralli. Inizialmente la lista delle possibili soluzioni comprendeva 160 idee, di cui è stata però fatta una selezione. Ma come afferma Hughes:
“Non possiamo rendere le barriere a prova di riscaldamento globale”
Queste sono solo delle soluzioni tampone, la vera rivoluzione è combattere i cambiamenti climatici intervenendo principalmente sulle emissioni di gas serra.
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