Sempre Cristina Giotto ha commentato che: “Negli ultimi mesi abbiamo anche osservato come alcuni commercianti si siano attrezzati in modo originale e creativo, ad esempio nell’utilizzo dei canali social. Li hanno spesso utilizzati molto bene per vendere le proprie collezioni e i prodotti, che noi acquirenti non potevamo andare ad acquistare nei negozi fisici. Come ated li abbiamo raccontati e valorizzati nei nostri articoli sulle varie testate con cui collaboriamo. Si tratta di #storievisionarie che davvero hanno mostrato come domanda e offerta fossero pronti a ritrovarsi attraverso le nuove strade digitali. Ma certamente è mancato uno spazio come un marketplace che li raccogliesse tutti, agevolandoli nella logistica, nell’integrazione delle soluzioni di pagamento, nella formazione alle nuove competenze digitali che servono per avere successo in un ambiente virtuale”.
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